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Credo che i sognatori rendano il mondo un posto migliore.
Oggi, purtroppo, essere un sognatore è spesso visto come qualcosa di ingenuo, soprattutto se non hai ancora risultati concreti da mostrare. Ma senza i sognatori non ci sarebbero state le grandi rivoluzioni che hanno cambiato la nostra vita. Basta pensare a Leonardo Da Vinci: ciò che immaginava allora è diventato realtà nei secoli successivi.

Sognare richiede coraggio. Ogni visione nuova porta con sé resistenze, eppure è proprio grazie a chi osa immaginare che il mondo evolve. Per me questo è il compito dell’artista: far sognare, anche solo per un istante, e offrire un punto di vista diverso.

È ciò che mi muove quando recito, scrivo, dirigo e, soprattutto, quando accompagno gli attori nello studio dei loro personaggi. Ogni attore che riesce a raggiungere un obiettivo o a conquistare un ruolo diventa, a suo modo, un portatore di sogni e cambiamento.

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La Mia Storia

Sempre parlando di sogni, ricordo che avevo appena terminato un lungo percorso di 5 anni sul metodo Stanislavskij quando, parlando con un collega più grande e molto noto, gli confidai il desiderio di trovare un modo per sostenere i giovani artisti in difficoltà. Lui mi rispose: “Sei pazzo? Così sovvenzioni la concorrenza!”. Quella frase mi colpì molto. Io credo, invece, che un diciottenne non possa essere concorrente di un cinquantenne: aiutare i giovani significa costruire futuro. È una visione che in altri paesi è realtà, attraverso borse di studio o stipendi, mentre in Italia viene spesso vista come utopia.

Da qui nasce la mia passione per il lavoro di acting coach: il desiderio di condividere strumenti ed esperienze per dare forza e direzione a chi sogna di fare questo mestiere.

La mia preparazione attinge sia dal mio percorso accademico che da quello artistico. Sono bilingue: mi sono diplomato alla Dwight High School di New York, ho conseguito un BA in Letteratura Inglese alla John Cabot di Roma e un MA in Letteratura Rinascimentale Italiana alla University College of London. Lo studio mi ha dato un approccio analitico ai testi e alle sceneggiature, che ho approfondito anche con corsi e workshop come “Story” di Robert McKee a New York e vari seminari presso la TISCH alla NYU in sceneggiatura e regia.

 

Queste competenze mi hanno portato a collaborare per cinque anni con Rai Cinema come esperto letterario, leggendo e valutando centinaia di sceneggiature e successivamente per la Notrius - per le acquisizioni di film internazionali. 

Parallelamente ho continuato la mia formazione di attore: metodo Stanislavskij, poi Susan Batson a NY, Ivana Chubbuck, Giles Forman, Les Chantery e un laboratorio intensivo di sei mesi al Centro Sperimentale di Cinematografia. Da lì sono arrivate le prime esperienze professionali: serie tv e cinema, in Italia e all’estero, lavorando con grandi nomi che hanno arricchito il mio percorso.

Negli ultimi anni ho unito alla carriera di attore quella di docente: insegno da cinque anni presso la RFA a Cinecittà, conducendo il corso di Acting in English.

Tra le mie esperienze più recenti ci sono:

  • una partecipazione a una serie bulgara;

  • la terza stagione di Lolita Lobosco;

  • un ruolo ne La Sindrome degli Amori Passati;

  • e la pre-produzione della mia seconda regia, il cortometraggio L’Alone, vincitore dei selettivi NuovoImaie, che vedrà come protagonisti Margherita Mazzucco e Nunzia Schiano, insieme a Vanessa Compagnucci, Pino Calabrese e Gianni Parisi.

 

Tutto questo percorso – studi letterari, conoscenza dei meccanismi della scrittura, regia, metodi di recitazione, esperienza sul campo e insegnamento – è la formula che metto a disposizione dei miei studenti.

 

Bagaglio letterario + Scrittura + Regia + Recitazione + Esperienza sul campo + Insegnamento = il vostro Acting Coach.

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Rendi concreti i tuoi sogni facendoti trovare preparato. 

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